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Nuova Grammatica contestuale
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Ksantomo kataweb
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Donapaideia
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Documenti redatti per le Istituzioni Scolastiche
dal 1995 al 2009
Autore
Gennaro di Jacovo
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Città di Grosseto forum civico
Teatro a Grosseto ... chi salverà gli Attori ... ?
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hospes comesque mihi Donatus es ...
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Grammatica contestuale
Donatello Donato Djako
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una parota attinente alla filosofia, alla politica
o alla estetica linguistica ... alla didattica
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o anche di genere poetico narrativo originale ...
facendola seguire dalle lettere
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l'enciclopedia contestuale scritta & ideata da ...
Gennaro di Jacovo
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Grammatica contestuale
Donatello Donato Djako
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a Crispino Cavallini
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Gennaro di Jacovo
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Modulo di Grammatica contestuale
LA LINGUA COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE: Fra le caratteristiche comuni agli uomini di tutte le regioni della Terra, troviamo l'uso della LINGUA COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE: lingua parlata, ovunque; lingua scritta, solo in certi tipi e stadi di cultura.
ALTRI SISTEMI DI COMUNICAZIONE USATI DAGLI UOMINI: La funzione centrale e principale di una lingua è quella di trasmettere informazioni, cioè di svolgere una FUNZIONE COMUNICATIVA. Gli uomini però possono comunicare anche per mezzo di altri segni linguistici: i gesti, le fumate degli indiani d'America, i tamtam delle tribù primitive, i cartelli della segnaletica stradale etc...
LA DOPPIA ARTICOLAZIONE DEL LINGUAGGIO: Il linguaggio è una associazione di segni fonici o grafici (significante) univocamente, combinati con i relativi significati (idee - oggetti): un "insieme" di simboli convenzionali, insomma, del tutto "arbitrario", ad ognuno dei quali viene associato un preciso campo di significati. .Simboli e significati mutano, nascono e muoiono, come tutte le altre "cose".
Prendiamo il messaggio "DIVIETO DI SOSTA". Possiamo dividerlo in tre "parti", ognuna delle quali può essere usata in altre occasioni:
-divieto-...di sorpasso / il libro...-di- Luigi / ho fatto una lunga ...- sosta -. Inoltre uno qualsiasi di questi "segni" linguistici può essere a sua volta diviso: diviet-o; questa forma di divisione del linguaggio in unità successive fornite di significato è detta PRIMA ARTICOLAZIONE DEL LINGUAGGIO. Ma ognuna delle unità individuate nella PRIMA ARTICOLAZIONE può essere divisa in unità più piccole PRIVE DI SIGNIFICATO. Per es. "sosta" è formata da 5 unità: s-o-s-t-a, ossia da 5 FONEMI, ognuno dei quali fa distinguere questo segno da altri come p-osta, s-e--sta, so-r-ta, sos-i-a,. Questa è la SECONDA ARTICOLAZIONE DEL LINGUAGGIO, con cui dividiamo le unità significative nei singoli suoni che la compongono.
L'ATTO DELLA COMUNICAZIONE: Perché avvenga una comunicazione linguistica è indispensabile la presenza di una persona che parli, innanzitutto, che sarà l'EMITTENTE, o mittente, o trasmittente. Quello che questa persona dice sarà il MESSAGGIO o discorso; la persona a cui il messaggio è destinato sarà il DESTINATARIO, o RICEVENTE.
Perché vi sia "comprensione", bisogna che la LINGUA usata di chi parla (o scrive, o telefona, o comunque trasmette) sia conosciuta da chi ascolta. Si deve perciò usare un CODICE (il complesso di "segnali" - le "parole" - di un linguaggio o d'una lingua) comunque. La COMUNICAZIONE può essere ostacolata da vari fattori (rumori; scarsa attenzione del RICEVENTE).
Schema 1 : RUMORI (esempio: la lontananza, il chiasso nell'ambiente.)
MITTENTE…
......SEGNALE.....
...RICETTORE...
.......CANALE......
.....MESSAGGIO
(la persona che
parla - scrive)
(emissione
di suoni )
(vibrazioni
acustiche)
(apparato uditivo
di chi ascolta )
(articolazione
di significati)
CODICE
(la lingua parlata, come sistema di simboli, nei quali ad ogni SIGNFICANTE - suono/segno corrisponde un SIGNIFICATO - concetto / idea )
DESTINATARIO
( la persona che riceve il MESSAGGIO e trasforma i SIGNIFICANTI in SIGNIFICATI - concetti / idea )
Questo schema è riportato in G. BARBIERI, Le strutture della nostra lingua, La Nuova Italia, FI 1972, pag. 9.
MARCHESE Didattica dell'Italiano e strutturalismo linguistico, Principato, Mi 1973, pagg. 23 segg.., riporta il seguente schema, proposto da R. JACOBSON (Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, 1966, p. 185):
CONTESTO
MESSAGGIO
MITTENTE
DESTINATARIO
CONTATTO
CODICE
A questi FATTORI della comunicazione, corrispondono le seguenti FUNZIONI del linguaggio, ossia diverse FINALITA' d'uso del linguaggio:
INFORMATIVA
POETICA
EMOTIVA O ESPRESSIVA
CONATIVA
FATICA
metaLINGUISTICA
5) LA FUNZIONE DELLA LINGUA: quando una persona rivolge il discorso ad un'altra, utilizza il linguaggio per diversi fini.
Per es. "Mio fratello ha terminato il servizio militare e torna a casa questa sera"....."Mi fa piacere questo, sono d'accordo"...... "Vieni questa sera a casa nostra". Chiamiamo "a", "b" e "c" rispettivamente le tre frasi.:"a" in- forma d'un fatto avvenuto e d'un altro prossimo ad avverarsi; "b" reagisce esprimendo un parere personale; "c" esprime un invito, un esortazione.
Possiamo dire che ogni frase svolge una FUNZIONE tipica del linguaggio.
Le FUNZIONI della lingua sono:
INFORMATIVA, tipica del discorso scientifico: "informa";
ESPRESSIVA, esprime SENTIMENTI E STATI D'ANIMO, non fatti e dati informativi. Tipica del linguaggio dei "poeti";
CONATIVA o imperativa, sollecita gli altri a compiere determinate azioni. Tipica del linguaggio giuridico, "profetico", moraleggiante. Ve ne sono altre due, più specifiche e adatte a particolarissime situazioni:
FATICA, per sollecitare l'attenzione di chi ascolta: "mi sono spiegato? - "Va bene? - "Pronto!" (al telefono...)
metaLINGUISTICA, quando il discorso riguarda (come ora) la lingua stessa, la definizione delle parole: è il linguaggio delle "grammatiche" e dei vocabolari.
Infine, v'è una specialissima funzione, propria di chi tende a concentrare la comunicazione e l'espressione sulla "forma" dell'enunciato, sul fattore STILE. E' la funzione:
6. POETICA, tipica della poesia, qeia mania kai tecnh, ossia arte e ispirazione.
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Charta Diritti Doveri nella Scuola
Prima Domus donec secunda aut tertia
Liceo Dante Alighieri
Prima pars
LICEO CLASSICO DANTE ALIGHIERI DI ORBETELLO
CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI NELLA SCUOLA
PROGETTO EDUCATIVO DI ISTITUTO
introduzione:
Il Liceo Classico Dante Alighieri è situato in una zona periferica della città di Orbetello, in locali provvisori reperiti dal Comune nella Scuola Media nel 1989, a causa di danni verificatisi nell'edificio precedentemente usato e situato in Via Dante.
La Scuola ha servito da sempre un cospicuo 'bacino di utenza', costituito dai comuni di Orbetello, Monte Argentario, Capalbio, Manciano, Magliano e Pitigliano, per citare i limitrofi.
Fin dalla sua nascita, l'Istituto ha voluto rispondere all'esigenza di dotare questa zona di una scuola ad indirizzo umanistico che consentisse la frequenza in loco a tutti gli utenti obbligati altrimenti a rivolgersi alle strutture didattiche di Grosseto o Civitavecchia.
Il Liceo Classico Ginnasio Statale "Dante Alighieri" risulta istituito nel 1962 e reso autonomo nel 1967.
La Scuola non ha avuto mai altro problema che quello della varietà della provenienza dell'utenza, fattore che costringe a fronteggiare ostacoli nella formazione degli orari e nella organizzazione delle attività di sostegno e recupero, nonché incontri nell'ambito del Progetto Giovani.
Fino a questo momento, però, questo elemento non ha comunque impedito un regolare svolgimento di tutte le attività didattiche, ed in certi casi è stato forse fattore di scambio e di conoscenza fra culture confinanti e dotate di caratteristiche diverse.
Il fatto di non poter disporre ancora di un proprio edificio, con laboratori attrezzati, palestra e spazi ampi per le proprie attività didattiche, è quindi un elemento negativo per lo sviluppo della scuola, che però svolge comunque , avvalendosi di strutture vicine all'istituto per quanto riguarda le attività sportive, il suo compito educativo.
Nel 1991 è stato costituito il Liceo Scientifico di Manciano, sezione annessa del Classico.
Nel 1993 è stata istituita la sezione sperimentale ad indirizzo linguistico. In questo modo il Liceo Dante Alighieri si presenta ora perfettamente adeguato alle esigenze didattiche di una utenza diversificata che può avere a disposizione tre diversi indirizzi scolastici fra cui scegliere il più idoneo.
Il liceo Scientifico di Manciano è sorto nel 1991 e conta ora un corso completo. Il territorio non offre molte prospettive di lavoro, quindi per affrontare questo problema occupazionale, anche a livello di orientamento, occorre una fase preparatoria di studio che coinvolga l'analisi dello sviluppo delle attività umane e del flusso di popolazione unita all' analisi del territorio come ecosistema socio antropico e fisico naturalistico.
Largo spazio deve essere dato, in questa fase, all'acquisizione degli strumenti comunicativi della lingua straniera che sono necessari, in prospettiva, per una più idonea competenza comunicativa , per un più efficace dialogo con paesi gemellati (Nyons in Francia) e, in ogni caso, per qualsiasi attività che richieda la conoscenza della lingua, anche a livello di ricerca e di studi.
L'obiettivo culturale e sociale sarà quello poi di orientare gli allievi ad una attenzione specifica per una realtà locale che necessita di personale esperto nell'ambito delle attività connesse con l'utilizzazione delle risorse geotermiche (Saturnia) e agricole dell'ampio Comune di Manciano, o comunque di imprenditori o liberi professionisti capaci di porre in atto sapientemente le enormi potenzialità del territorio, o ad un interessamento ad attività lavorative di cui si conoscano le caratteristiche essenziali anche ove richiedano inevitabili trasferimenti personali. Nel Liceo è presente un laboratorio multimediale in cui è possibile accedere ad esperienze computerizzate con la videocamera, anche abbinandola ad un microscopio, con uso dello scanner, con la scheda d'acquisizione immagini. La presenza di programmi di editoria molto efficaci, di programmi integrati (word processor, data base, foglio elettronico) permetterà poi di produrre materiale grafico e giornalini che saranno la prova tangibile del lavoro effettivamente svolto.
Vale inoltre la pena di sottolineare che alcuni lavori potranno essere memorizzati sotto forma di ipertesto e consultati da chi lo desideri in maniera semplice. Per lo studio della lingua potrà essere utilizzato il laboratorio linguistico integrato nel laboratorio multimediale.
Orientamento. Nel Liceo classico e nello scientifico viene regolarmente svolta attività di 'orientamento' che prevede a beneficio naturale delle ultime classi visite guidate al Salone Campus Orienta a Roma nel mese di Ottobre, alle Università di Siena, Pisa e Firenze tra febbraio e marzo, incontri organizzati con la Camera del Lavoro per acquisire dati sulla situazione lavorativa del territorio, e con ex-alunni (universitari e partecipi dell'esperienza universitaria) .
La scuola organizza anche per alunni di tutte le classi la partecipazione a conferenze e spettacoli teatrali a Grosseto e Roselle.
Svolgere attività di orientamento in tutto il quinquennio significa riuscire a sviluppare nel ragazzo specifiche competenze e capacità:
1. Capacità di decidere, cioè di riuscire ad avere a propria disposizione certi elementi che portano il giovane a prendere una decisione autonoma, frutto di specifiche motivazioni capaci di indurlo ad assumersi, in tutti i campi, precise responsabilità. Questo implica, necessariamente, una assoluta coerenza tra quanto ci si propone, i mezzi con cui si opera e i risultati concreti a cui si vuole arrivare.
2. Capacità di autogestirsi, di riuscire cioè ad essere autonomo nella vita di ogni giorno, di sapere organizzare lavoro e tempo libero, studio e interessi personali. Questo comporta saper creare uno schema di riferimento funzionale o di aggregazione che permetta al giovane di "crescere".
Di conseguenza "crescere" significa:
autogestirsi. confrontare le proprie idee con le idee degli altri, attraverso l'individuazione di risposte problematiche, l'analisi appropriata di ognuna di esse, la motivata discussione e la conseguente scelta.
3. Capacità di autovalutazione, cioè conoscenza di se stesso, degli obiettivi che si intendono raggiungere in ogni campo, del proprio 'io' interiore (valutazione di sentimenti, ideali, interessi). A tale scopo è necessario che il giovane abbia dei valori culturali, politici, filosofici, etici e religiosi in cui credere. Solo se crediamo in uno o in una costellazione di questi, o anche d'altri, valori, possiamo impegnarci in modo concreto ed attivo.
L'acquisizione di valori ideali permette al giovane di conoscersi meglio, di autovalutarsi e di confrontarsi con gli altri.
Da tutto questo deriva la capacità di "star bene con se stesso" e "star bene con gli altri", ossia non subire passivamente le decisioni o la volontà di un gruppo, ma avere il coraggio di parlare, esprimere le proprie idee e, se necessario, lottare per far valere le idee che corrispondano ad una cosciente scelta individuale e universale.
4. Capacità e attitudini progettuali, da intendersi come successivo livello dell'orientamento. Quando il giovane abbia ormai imparato a saper decidere, ad autogestirsi, ad autovalutarsi, o sia decisamente orientato in tal senso, allora può progettare e organizzare per il tempo futuro, costruire una dimensione che lo veda unico "ideatore" in questa realtà , artefice e pilota nel "vasto mare aperto" della vita.
Progettare significa conoscere, essere correttamente informato, avere il possesso di mezzi, di specifici contenuti, di tematiche riguardanti il mondo che ci abbraccia.
D'altra parte il giovane, giunto a questo livello, deve avere anche sviluppato una duttilità di mente e di carattere che lo renda capace di rivedere le proprie posizioni, di adattarsi alle circostanze, pur di non mortificare la scelta etica di valori ideali individuali e universali precedentemente acquisita, senza mai smettere di progredire in quel processo formativo che può suscitare e generare capacità e competenze capaci di fornire la forza, volta per volta, di organizzare e scegliere.
Una volta generate e potenziate queste capacità e conoscenze il giovane è da riconoscere come soggetto attivo in tale processo di orientamento.
Il docente può guidarlo, a patto che eviti di intervenire sovrapponendosi alla sua personalità, che deve avere una propria autonomia coscientemente sviluppata, può stimolare la sua curiosità, procedere ad una corretta informazione, creare dinamiche di dialogo in ogni senso, invitare a saper cogliere le occasioni, a vivere l'attimo fuggente, ossia a scegliere opportunamente e rapidamente dopo la progettazione paziente e lunga, può anche aiutarlo a potenziare la forza di volontà e infine a individuare un metodo di studio che comprenda corretta comprensione del testo, capacità di rielaborazione personale ed esposizione formalmente corretta e ben articolata.
Attività extrascolastiche:
Oltre ad avere organizzato precedentemente corsi di recupero per assicurare agli allievi un aiuto concreto per il superamento delle difficoltà connesse con lo studio delle varie materie e corsi di sostegno per gli allievi della classi finali, la s c u o l a si è costantemente impegnata nella programmazione e nella concreta attuazione delle attività "extrascolastiche", ossia quelle connesse con il ' progetto giovani ' e la ' educazione alla salute '.
L'esigenza di nuove competenze ha spinto un gruppo di insegnanti a frequentare corsi di aggiornamento connessi con il Progetto Giovani e l'educazione alla salute, a seguire cicli di conferenze organizzate da enti riconosciuti dal Provveditorato, dal Ministero della Pubblica Istruzione o ad essi ricollegati, oppure a formarsi in maniere autonome, all'interno dell'Istituto o in ambienti di lavoro e ricerca affidabili e compatibili, svolgendo attività connesse con la Didattica Breve ( DB ), di cui si interessa un gruppo di docenti, o con la ricerca e la produzione di materiale informativo e organizzativo connesso con la redazione della Carta dei Servizi e del Progetto Educativo di Istituto, argomento di cui si occupa una Commissione appositamente nominata dal Collegio dei Docenti il 19.12.1995, giorno in cui è stato discusso e tracciato un piano per la formazione e l'aggiornamento per il personale docente.
Se l'organizzazione di corsi di recupero e sostegno risponde a concrete richieste educative nate in un bacino di utenza ricco di interessi molteplici ed esigenze varie, ma sostanzialmente riconducibili alla necessità primaria della prosecuzione curricolare, la vitalità delle attività extrascolastiche è legata al progetto del superamento di una visione individualistica del concetto dello spazio e del tempo, disponibilmente indirizzabile a forme educative di teatro, di attività musicali, di attività biblioteconomiche o di qualsiasi altra finalità, purché riconducibile ad impegno di gruppo a carattere socializzante.
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Attività di teatro e di interesse sociale e politico sono state realizzate con successo nel Liceo di Orbetello e nello Scientifico di Manciano e valgono come modello per le progettualità future.
menzione storica
Nell'anno scolastico. 93\94 si è costituita una commissione didattica che ha svolto una funzione ed anche una modalità di individuazione operativa e di raccordo fra studenti e docenti, elaborando linee generali di indirizzo, tendenza e orientamento pedagogici.
In quell'anno la commissione ha elaborato un documento, reso noto agli alunni, in cui si auspicava la genesi di una 'nuova forma di comunicazione' fra alunni e docenti.
Questo, al fine di instaurare un clima di serenità, collaborazione, effettivo apprendimento e dialogo fra tutte le componenti scolastiche.
Le indicazioni programmatiche e progettuali in senso esteso e generale che sono scaturite da quella esperienza, e che sono state approvate in sede di Collegio dei Docenti, consigliavano di:
1. portare l'alunno a prendere coscienza di sé, delle sue esigenze, dei suoi interessi, delle sue potenzialità.
2. adeguare l'attività didattica alle esigenze, agli interessi ed alle potenzialità degli alunni.
Gli obiettivi erano:
Portare lo studente a "vivere la scuola" con senso di responsabilità, con serenità e consapevolezza.
Stabilire un rapporto di reale comunicazione fra le componenti scolastiche.
Favorire la nascita fra gli stessi alunni di rapporti di cooperazione 'fraterna' nel pieno rispetto delle rispettive personalità.
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Secunda pars
LICEO CLASSICO DANTE ALIGHIERI
CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI NELLA SCUOLA
Principi Fondamentali
La carta dei servizi della scuola, che risponde ad una esigenza di funzionalità e di trasparenza per il servizio scolastico, si ispira agli articoli 3, 30, 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana.
1. La scuola pertanto nella 'erogazione' del servizio scolastico non discrimina in base al sesso, alla razza, alla etnia, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche, alle condizioni psico\fisiche e socio\economiche.
2. Obiettività ed equità sono i criteri che caratterizzano l'operato dei soggetti erogatori del servizio scolastico. La scuola quindi garantisce. con le istituzioni ad essa collegate, che sia regolare e continuo il servizio delle attività educative anche in situazioni di conflitto sindacale, nel rispetto delle norme di legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in merito.
3. La scuola si impegna nei modi più idonei, attraverso un'opera di informazione continua a beneficio della cittadinanza e dell'utenza potenziale, a favorire e promuovere l'accoglienza dei genitori e degli alunni, nonché di conseguenza a facilitare l'inserimento e l'integrazione di questi ultimi, specialmente nella fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
Impegno particolare è prestato a tutti quegli studenti che per gravi motivi di lavoro, di salute, per handicap momentanei o permanenti dovessero trovarsi in evidenti o latenti difficoltà.
4. Per l'utente è irrinunciabile la facoltà di scelta fra le istituzioni scolastiche.
Tale diritto è limitato solo dalla capacità effettiva di accoglienza da parte delle scuole. In caso di eccedenza si adotta il criterio della territorialità, assunto come orientativo e non vincolante. La scuola si adopera per evitare e contenere la dispersione scolastica.
5. Istituzioni, personale, genitori e alunni sono protagonisti e responsabili dell'attuazione della 'carta' attraverso una partecipazione attiva alla vita scolastica e si impegnano a favorire le attività extrascolastiche così da realizzare la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo nei limiti del possibile l'uso degli edifici e delle attrezzature fuori degli orari di servizio e a tal fine semplificando ogni procedura e favorendo una informazione chiara e completa.
L'attività scolastica, specie l'orario di servizio di tutte le componenti, si informa a criteri di efficacia e flessibilità a tutti i livelli, amministrativo, didattico e ausiliario.
Per questo la scuola garantisce e organizza le modalità di aggiornamento del personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali nell'ambito delle linee programmate dall'amministrazione e le attività deliberate dal Collegio dei Docenti e proposte dai Consigli di Classe o anche da docenti singoli o riuniti per gruppi.
6. La programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell'alunno, ne facilita le potenzialità evolutive e contribuisce allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studio di ciascun indirizzo.
L' aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un compito per l'amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.
Il Collegio dei Docenti ha facoltà di autorizzare gli insegnanti, in gruppi o singolarmente, a organizzare il proprio aggiornamento autonomamente. Il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti, del loro pluralismo culturale e della libertà di coscienza civile e morale degli alunni informa e riveste l'attività globale della Scuola, i cui docenti alla luce di tali principi saranno autorizzati all'interno della propria libertà di insegnamento anche a forme di didattica individualizzata, che tenga conto di carenze gravi nella preparazione o di sintomi di grave disagio, al fine di armonizzare l'attività didattica, renderla integrata alla globalità della classe e prevenire evasione scolastica da parte degli alunni più deboli. Tale atteggiamento di attenzione all'individuo consentirà anche di valorizzare quegli alunni che mostreranno attitudini e inclinazioni particolarmente vive, tali da richiedere attenzioni, cure didattiche, indicazioni metodologiche più elevate.
7. area didattica
La Scuola, responsabile della qualità delle attività educative, nel
momento in cui divide questo ruolo con il contesto istituzionale o con i
nuclei familiari si impegna ad adeguare la sua opera educativa alle
esigenze culturali e formative degli alunni.
Nella scelta dei libri di testo e degli strumenti didattici, la scuola usa come criteri di riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa. Lo stretto dialogo tra scuola e famiglia, anche sulla scelta dei libri di testo o sulla loro conferma, deve portare la prima a tener conto che l'onere per il loro acquisto risulti il meno gravoso possibile per la seconda, tenendo conto che a parità, per così dire, di valore didattico sono da preferirsi testi meno costosi e ingombranti.
Nell'assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la programmazione didattica del consiglio di classe, rispettando razionali tempi di studio degli alunni. Si terrà conto di alcune esigenze quali i tempi di percorrenza per alunni fuori sede e l'esigenza di poter gestire spazi di tempo sapientemente distribuiti dai singoli utenti nelle loro attività sportive o di natura affine.
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CONTRATTO FORMATIVO
Il contratto formativo è una dichiarazione esplicita e partecipata dell' operato della scuola: Si stabilisce fra docente e allievo ma coinvolge i consigli di classe e di istituto, il collegio docenti, i genitori, il contesto pubblico e privato.
In base al 'contratto' ogni allievo conoscerà e contribuirà a determinare e predisporre con opportuni strumenti e modalità prestabilite:
obiettivi didattico educativi del suo curricolo
percorso per raggiungerlo
fasi del curricolo
Quanto al docente:
esprimerà la propria offerta formativa
motiverà il proprio intervento didattico
renderà espliciti strategie, strumenti di verifica e criteri di valutazione
I genitori da parte loro, dovranno:
conoscere l'offerta formativa
esprimere pareri e proposte
collaborare nelle attività
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Tertia pars
8. servizi amministrativi
Fattori di qualità del servizio amministrativo sono:
la celerità delle procedure
la trasparenza
la informatizzazione dei servizi di segreteria
i tempi di attesa
la flessibilità degli orari degli uffici a contatto con il pubblico.
STANDARD DELLE PROCEDURE:
la distribuzione dei moduli di iscrizione è effettuata "a vista " nei giorni previsti, secondo un orario pubblicizzato in modo efficace.
la segreteria garantisce lo svolgimento della procedura di iscrizione alle classi in un tempo ragionevolmente breve dalla consegna delle domande. Il rilascio di certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e di cinque giorni. per quelli con votazione e\o giudizi.
Gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati "a vista" a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei risultati finali.
I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dal Capo di istituto o dai docenti incaricati entro cinque giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio.
Gli uffici di Segreteria - compatibilmente con la dotazione organica di personale amministrativo - garantiscono al pubblico nelle ore della mattina un orario di apertura che sia funzionale alle esigenze degli utenti e del territorio. In certi giorni opportunamente predisposti e di fronte a particolari necessità la segreteria potrà essere aperta anche nel pomeriggio.
Il Consiglio di Istituto delibera in merito sulla base delle indicazioni degli utenti, dei loro rappresentanti e del personale interessato.
L'ufficio di presidenza riceve il pubblico sia su appuntamento telefonico sia con orario comunicato con appositi avvisi.
La scuola assicura all'utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno modalità di risposta che comprendano il nome dell'istituto, il nome e la qualifica di chi risponde.
Per l'informazione vengono seguiti i seguenti criteri:
L'istituto deve assicurare spazi ben visibili adibiti all'informazione; in particolare sono predisposti:
tabella dell'orario di lavoro dei dipendenti (orario docenti \ orario, funzioni e dislocazione del personale amministrativo, tecnico, ausiliario, A.T.A.);
organigramma degli uffici e dei servizi;
organigramma degli organi collegiali;
organico del personale docente e A.T.A.
albi d'istituto
Sono inoltre resi possibili appositi spazi per:
bacheca sindacale
bacheca degli alunni
bacheca dei genitori
presso l'ingresso e gli uffici devono essere presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di offrire all'utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio.
il regolamento di istituto deve avere adeguata pubblicità mediante affissione.
9. condizioni ambientali della scuola
l'ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro, tale da garantire una permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per il personale.
ll personale ausiliario si adopera per garantire la costante igiene dei servizi.
La scuola sensibilizza le istituzioni interessate, le associazioni dei genitori, degli utenti e dei consumatori per garantire agli alunni funzionalità e sicurezza interna ed esterna, e individua altresì, dandone informazione all'utenza, i seguenti fattori di qualità riferibili alle condizioni ambientali:
numero, dimensione (superficie , cubatura dei locali e potenziale numero di alunni ospitabili in aula, dotazioni (cattedre, banchi, lavagne, armadietti, stato delle attrezzature igieniche) delle aule e degli ambienti limitrofi dove si svolge l'attività didattica..
numero, tipo, dimensione (superficie e cubatura), dotazioni (macchine e attrezzature, posti alunno), orario settimanale di disponibilità e di utilizzo effettivo delle aule speciali e dei laboratori.
numero, dimensione (superficie e cubatura), dotazioni e media delle ore di utilizzazione settimanale, distinta per attività curricolari ed extracurricolari, delle palestre.
numero delle sale per riunioni.
numero dei locali di servizio ( sala docenti \ per fotocopie etc.).numero , dimensione, dotazione di libri e riviste, orario settimanale di apertura e modalità per la consultazione ed il prestito delle biblioteche.
numero dei servizi igienici, con indicazione dei servizi igienici per disabili.
esistenza di barriere architettoniche.
esistenza di ascensori e montacarichi.
esistenza e descrizione di spazi esterni attrezzati e non (posteggi, impianti sportivi, spazi disponibili et cetera)
piano di evacuazione dell'edificio in caso di calamità.
Disposizioni Finali
I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta via fax, telefonica e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti.
I reclami anonimi non sono presi in considerazione se non circostanziati.
Il capo di istituto, dopo avere esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, sempre in forma scritta, con celerità e, comunque, non oltre quindici giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo.
Qualora il reclamo non sia competenza del capo di istituto, al reclamante sono fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Annualmente, il capo di istituto formula per il consiglio una relazione analitica dei reclami e dei successivi provvedimenti.
Tale relazione è inserita nella relazione generale del consiglio sull'anno scolastico.
Alla fine di ciascun anno scolastico, il collegio dei docenti redige una relazione sull'attività formativa della scuola che viene sottoposta all'attenzione del Consiglio di Istituto.
Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non intervengano, in materia, disposizioni modificative contenute nei contratti collettivi o in norme di legge.
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AUTONOMIA SCOLASTICA E AUTONOMIE LOCALI
SEMINARIO DI STUDIO - FIRENZE 3 DICEMBRE 1997
AUTONOMIA SCOLASTICA
Firenze 3 dicembre 1997
La CM n 766 del 27.XI.97 è relativa alla sperimentazione dell'autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche.
Con il Decreto 766 si promuovono su scala nazionale sperimentazioni di autonomia scolastica previsti dall'art. 21 della legge 15.III.97 n.59.
Flessibilità accentuata nell'organizzazione delle attività scolastiche e ampliata offerta formativa sono caratteristiche del decreto 766 e della legge 59\15.III.97.
Si intende così favorire un processo sistematico di diffusione della cultura dell'autonomia, facendo sì che le istituzioni scolastiche ne siano "soggetto", "protagonista".
I regolamenti relativi alla 59\15.III.97 saranno emanati quanto prima.
La partecipazione al programma nazionale è una facoltà, non un obbligo per le istituzioni scolastiche, e può inserirsi nella programmazione scolastica. Si concede però alle Scuole che volessero aderire di poter scegliere una opzione parziale dell'attuazione autonomistica, anche ad anno scolastico iniziato.
I Collegi decideranno in merito, magari predisponendo gruppi di lavoro per la progettazione e il monitoraggio della sperimentazione.
Presso i Provveditorati agli Studi sono costituiti "nuclei di supporto tecnico amministrativo all'autonomia" preposti a compiti di indirizzo, programmazione, supporto e monitoraggio dell'Amm.ne secondo le linee della riforma.
I componenti di questi nuclei saranno di tipo diverso: docenti, dirigenti scolastici, responsabili amm.vi, ispettori, rappresentanti IRRSAE., funzionari etc., come pure figure 'esterne' provenienti da Università, enti di ricerca, agenzie formative, enti locali e associazioni professionali.
Il Provveditore convoca le riunioni del nucleo la cui attività dovrà essere snella, attiva, creando un circuito di interessi dinamico e "virtuoso" nel territorio.
DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO IL 4.IX.97
Legge quadro in materia di riordino dei ciclo di istruzione
Il documento esamina le motivazioni storico sociologiche da cui è nata l'esigenza d'una riforma globale della scuola nel suo complesso.
____________________________________
SCUOLA D'INFANZIA
FACOLTATIVA
OBBLIGATORIA
1 \ 2 ANNI
1 ANNO
2\4 ANNI DI ETA'
5 ANNI DI ETA'
SCUOLA PRIMARIA OBBLIGATORIA
1\2\3\4\5\6 ANNI
6\12 ANNI DI ETA'
SCUOLA SECONDARIA
1\2\3\4\5\6 ANNI
12\18 ANNI DI ETA'
_____________________
Il percorso formativo seguito dagli alunni sarà sempre più specialistico, specie nel triennio conclusivo della secondaria.
Il Governo si propone di raggiungere precisi obiettivi attraverso la revisione dell'intero sistema scolastico secondo questo percorso:
priorità dei problemi dell'educazione, dell'istruzione e della formazione quali strumenti di crescita personale e sociale:
coinvolgimento dei genitori
innalzamento dei livelli qualitativi.
sviluppo di una cultura aperta ai valori di responsabilità e tolleranza
crescita della coscienza democratica.
Gli strumenti per la realizzazione di questi obiettivi di percorso saranno:
scolarizzazione obbligatoria elevata
da otto a dieci anni.
attuazione del diritto alla formazione fino a diciotto anni.
valorizzazione della professionalità degli operatori della Scuola e di tutte
le componenti scolastiche preposte alla gestione formativa e didattica.
realizzazione di un sistema operativo capace di concretizzare le iniziative di
autonomia scolastica e di individuare gli interventi perequativi per uno
sviluppo armonico e unitario della Scuola.
PARLAMENTO ITALIANO - Legge 24 giugno 97 n. 196
"Norme in materia di promozione dell'occupazione" gazzetta ufficiale 4\7\97 suppl.ord.n.136
CONTRATTO DI FORNITURA per
PRESTAZIONI DI LAVORO TEMPORANEO
E' il contratto di fornitura del lavoro temporaneo col quale un'impresa "fornitrice", iscritta ad apposito albo, pone uno o più lavoratori ( 'prestatori di lavoro temporaneo') a disposizione di una impresa che ne utilizzi la prestazione lavorativa nella veste di "impresa utilizzatrice".
Si ponga attenzione all'art. 16: apprendistato.
Possono essere assunti con un contratto di apprendistato i giovani di età non inferiore a 16 anni e non superiore a 24 0 26 in casi particolari ( p.1 e 2 regolam.CEE n.2881\93 consiglio 20 lug 93 ).
Vanno osservati i divieti concernenti il lavoro minorile.
L'apprendistato non dura meno di 18 mesi e non più di 4 anni, secondo il Contratto naz.le del Lavoro.
Per i portatori di handicap il limite maggiore di età è elevato a 26 anni, quello inferiore a 18.
Tirocini formativi e di orientamento :
Per realizzare una utile alternanza fra studio e lavoro e agevolare le scelte professionali con la conoscenza diretta del mondo del lavoro, con iniziative di tirocini^ pratici e stages a favore di soggetti che abbiano già assolto l'obbligo scolastico ( ai sensi l.31.XII.62 n.1859 ) con decr. min.lav. e prev.soc.le, di concerto col min. P.I. e della ric.scient.e tecnolog. da adottarsi ai sensi l.23 ago 88 n.400 sono emanati i principi^ gen.li che regolano la realizzazione del sopra citato progetto ( lettera a>i ).
RISORSE UMANE E FORMAZIONE : CARATTERI E PROSPETTIVE DELL' ISTRUZIONE IN TOSCAN
IL TEMA DELL'ISTRUZIONE\FORMAZIONE ASSUME UNA PARTICOLARE VALENZA IN ITALIA, POICHE' DALLA COMPARAZIONE CON ALTRI PAESI EUROPEI SUI LIVELLI DI ISTRUZIONE RAGGIUNTI IL NOSTRO SI TROVA AGLI ULTIMI POSTI.
Solo ultimamente è stato avviato nel nostro paese un processo di revisione del sistema formativo.
L'istruzione obbligatoria impegna in Italia un numero di anni di scolarità che è il più basso di tutti i paesi sviluppati ( 8 anni contro il 9 della Grecia e i 10\13 degli altri ).
Le spinte all'espansione della scolarità sono comunque rilevanti.
Anche il proseguimento post obbligo ha caratteri di generalizzazione (dal 67% al 90% nell'ultimo decennio le iscrizioni post obbligo alla secondaria privilegiando il Professionale ed il Liceo Scientifico).
Non corrisponde però, a questo incremento, un successo altrettanto rilevante nel conseguimento dei titoli di studio.
Si registrano insuccessi, ripetenze, abbandoni.
Alla facilità dell'accesso non corrisponde un corrispettivo esito positivo del Corso di Studi^ della Scuole Medie Superiori.
Il nostro sistema formativo risulta scarsamente produttivo.
I suoi corsi sono rigidi, scarsamente collegati con la formazione professionale. Manca una opportuna modularità dei percorsi e non si pone attenzione ad interventi di sostegno lungo il percorso scolastico.
Secondo una ricerca IRRSAE. più della metà dei giovani esce dal sistema medio inferiore con un giudizio minimo ( 'suff.').
Il proseguimento dopo l'obbligo ha raggiunto in Toscana, specie nell'ultimo decennio, la quasi totalità dei giovani, anticipando i provvedimenti della riforma in questo senso.
La preferenza nella scelta degli indirizzi formativi è per i Corsi Professionali.
Il processo selettivo è molto marcato in questi percorsi di studi, specie nei Prof.li.
Solo 1\3 degli utenti di queste scuole conclude il ciclo triennale di studî secondo un'indagine dell'ORML\Università di Siena, e solo 1\4 quello quinquennale.
Negli Istituti Tecnici è il 44% a conseguire il titolo.
Nei Licei è il 63%.
Gli abbandoni si concentrano nella fase iniziale del ciclo di studî.
All'interno della Scuola mancano strutture orientative che valgano al superamento delle difficoltà connesse con il 'disagio giovanile'.
*
*
Il 66% dei giovani maturi si iscrive all'Università.
Il modo più efficace per raggiungere obiettivi di innalzamento dei tassi di scolarità, di prolungamento e di successo scolastico sembra quello di procedere ad una revisione formativa che punti ad un ampliamento\diversificazione dell'offerta formativa, sulla possibilità di consentire 'vie di fuga' o di 'ritorno all'indietro' senza gravi perdite, nonché alla creazione d'un sistema globale che avvicini le strutture formative alle scelte ed ai percorsi di ognuno, adeguando meglio gli aspetti generali alle scelte individuali.
Istruzione scolastica, formazione professionale e lavoro:
Il punto di vista della Regioni
Le Riforme in corso su Istruzione Scolastica e Formazione Professionale vanno riferite e correlate ai temi del lavoro.
Scuola, Universita', Formazione prof.le e Mercato del Lavoro sono argomenti ad alta esigenza di correlazione sinergastica.
I diversi disegni di riforma dovrebbero essere collocati in una visione sistemica capace di attuare un sistema educativo articolato e dotato di autononie spiccate, ma adeguatamente coordinato a livello nazionale sovraregionale.
Il documento pone questi punti centrali:
accordo per il lavoro del 24.IX.96
documento sul riordino dei cicli scolastici ( proposta Berlinguer )
disegno l e g g e " norme in materia di promozione dell'occupazione " ( proposta Treu ) .
legge n. 59\1997 "delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed agli Enti Locali per la Riforma della Pubblica Amm.ne e per la semplificazione amministrativa" ( legge Bassanini ).
rapporto della Commissione di Studio Ministeriale sulla riforma della legge quadro della formazione professionale ( documento Varesi ).
documenti predisposti dai diversi coordinamenti regionali sui temi in questione.
All'interno di quella che potrebbe definirsi 'l'istanza ergologica' il lavoro può essere concepito come meta dei percorsi formativi e questo concetto deve essere il fulcro della riforma del processo educativo.
L'impresa è il 'partner' ideale per ridurre la distanza fra sistemi educativo\formativi e processi lavorativi.
§
§§
La RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO è assunta quale possibilità di integrazione tra scuola, Università, Formazione professionale e Lavoro, ossia come un filo guida di carattere ergomatico capace di dipanare la molteplicità caotica delle scelte culturali e risolverla in una strada che porti non solo alla catastematica serenità del sapiente, ma anche alla serena condizione del lavoratore.
§
L'Accordo per il Lavoro è un punto fondamentale di partenza per impostare la riforma del sistema formativo dell'istruzione.
Questa dovrà auspicabilmente colmare il deficit formativo del nostro sistema economico e sociale con strumenti quali:
innalzamento dell'obbligo
costruzione d'un sistema formativo "federalista" legato alle esigenze razionali e locali con il concorso delle forze sociali.
realizzazione d'un sistema autonomo e distinto da quello scolastico, ma ad esso integrato, di formazione professionale e tecnica.
valorizzazione della 'flessibilità'.
creazione d'un sistema formativo 'aperto' che presenti qualità di servizio e pluralità di opportunità, annullando le sperequazioni fra istruzione pubblica e privata.
Adeguata valorizzazione d'ogni proposta culturale.
Integrazione fra Scuola\Universita'\formazione prof.le e Lavoro per una riforma globale del sistema formativo ed economico.
Valorizzazione del sistema formativo professionale ed estensione di pari dignità a tutte le componenti formative.
Coinvolgimento degli Enti Locali nella Riforma Educativa e annullamento di neocentralismi periferici a livello regionale o provinciale.
Razionalizzazione e istituzionalizzazione della partecipazione delle parti sociali per la concertazione degli indirizzi e della programmazione per un più stretto collegamento con la domanda e l'offerta del lavoro.
Valorizzazione degli aspetti concorrenziali nel sistema dell'offerta formativa scolastica, universitaria, professionale e sul lavoro fra Istituti, Agenzie e loro aggregazioni.
Costruzione d'un sistema di certificazioni dei percorsi e dei crediti formativi basato su standard formativi a livello nazionale.
Garanzia di un sistema di accreditamento o certificazione degli organismi formativi che assicurino di poter svolgere le attività formative dichiarate.
IL LAVORO COME meta DEL PROCESSO FORMATIVO
E' FONDAMENTALE CONNETTERE L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CON L'INSIEME DEGLI STRUMENTI DI POLITICA DEL LAVORO quali l'adozione di incentivi per l'occupazione, la creazione di nuovi servizi^ per l'impiego ed il sostegno ad iniziative per lo sviluppo territoriale.
L'insuffIciente raccordo fra educazione, formazione e lavoro deve spingere in nuovo sistema educativo a farsi protagonista di una grande innovazione strutturale, attraverso lo sviluppo di percorsi flessibili e integrati tesi a rafforzare tutte le forme stabili di collegamento tra istituti e organismi di di formazione, sistema produttivo, ricerca scientifica e tecnologica.
L'orientamento può svolgere un ruolo centrale fra azioni formative e scelte atte a favorire l'inserimento nel lavoro.
Nella fase di attuazione dei percorsi formativi le imprese saranno chiamate a collaborare a pieno titolo con il sistema formativo.
Attenzione particolare dovrà essere dedicata, nella nuova scuola, ai linguaggi trasversali: all' informatica, all' inglese, ad una conoscenza elementare di organizzazione aziendale, di economia e di diritto.
Lo stesso vale per le competenze trasversali, ossia le abilità personali e interpersonali utili per muoversi nei diversi contesti di vita in cui il soggetto viene a trovarsi.
Tra queste competenze vanno individuate abilità utili per:
diagnosticare la situazione lavorativa o formativa individuando gli elementi chiave del contesto, le sue regole o modalità di funzionamento.
sviluppare competenze relazionali, di interazione con gruppi o con il contesto, di comunicazione.
essere capaci di comprendere le richieste del contesto e rispondere adeguatamente, saper progettare, programmare, decidere, assumere responsabilità.
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Le strutture di massima del nuovo sistema di
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
L'obbligo viene assolto all'interno del sistema di istruzione scolastica anche attraverso l'eventuale concorso della formazione professionale per la parte relativa all' orientamento.
La scuola governa l'istruzione di base e fornisce una cultura globale all'individuo che se ne serve.
Negli ultimi anni della scuola dell'obbligo si inseriscono moduli di orientamento e di formazione professionale orientativa, non ancora professionalizzante.
L'approccio deve essere quello della 'integrazione'.
I moduli saranno forniti dal sistema della formazione professionale.
La formazione post obbligo deve essere strutturata in 4 percorsi
area umanistica
area tecnico scientifica
formazione tecnico professionale iniziale e superiore
formazione _professionale _sul _lavoro _e_formazione continua
Nelle prime due aree si acquisisce il diploma . Nelle altre varie ed edeguate certificazioni che consentano passaggi agli altri livelli\area, capitalizzazione delle competenze ( credito formativo ) e accesso al *sistema professionale superiore.
All'interno dei percorsi scolastici sono realizzati percorsi professionalizzanti integrati con il sistema professionale e in alternanza con il lavoro.
La cultura di base sarà altresì curata all'interno dei percorsi professionali.
Credito formativo e corsi integrativi garantiscono il passaggio tra canale scolastico e quello professionale.
L'INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO SARA' GARANTITO DA ...
Diploma
qualifica iniziale conseguita presso un modulo di sistema per la formazione professionale
qualifica conseguita con percorso in alternanza attraverso un contratto a causa mista con un congruo numero di ore di formazione 'in aula' aggiunte alla preparazione presso il sistema ( azienda \ impresa ) della formazione professionale.
Il percorso professionale post obbligo consisterà in un biennio con un livello di qualifica iniziale ed una specializzazione tecnica di indirizzo.
Questi due livelli, con Corso Integrativo relativo e Certificazione delle Competenze, aprono ai livelli superiori di istruzione a chi voglia conseguire un Diploma, oppure direttamente al Diploma di Qualifica Superiore.
Sintesi a cura del prof. Gennarino Di Jacovo
coordinatore dei servizî di biblioteca
nel Distretto scolastico 37 \ Orbetello (GR)>19/6/98.
Presentata in copia stampata al Presidente del Distretto 37 il 7 Gennaio 1997 per la Conferenza sulla Razionalizzazione della Scuola del 20 gennajo 1997 all'Auditorium di Orbetello (GR)
ed all'Assessore rappresentante dell'amministrazione Provinciale intervenuto alla riunione.
Copia in floppy disk per il Provveditorato agli Studî di Grosseto.
Gennaro di Jacovo
Ruphus Samnìs
Louis Onussen
Ksantomo
Ksantmo
Grosseto 6 maggio 1999
18 novembre 2008
§
§§
§ §§
Tratta da Gramkartaut in html completa di
TESTO CON INDICE
TESTO A TUTTO SCHERMO
redatta nel 2000 da
Gennaro di Jacovo
e fornita in visione all'
Istituto Agrario GR
Istituto Commerciale GR
Provveditorato agli Studi di
Grosseto
§ §§
§§
§
§
mia Madre
Mango
§
§§
§
Let it be
§ §§
§§ §
§§
§
domenica 23 marzo 2008
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